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Nadelbinden
Il Nadelbinden (nadel binden: "legare ad ago") è una sorta di tessuto elastico, realizzato in lana, lino, seta o altri filati, è il predecessore del lavoro a maglia e all'uncinetto; a lavoro finito è simile alla moderna maglieria, ma si lavora utilizzando un ago.
. Nadelbinden, chiamato anche Naalbinding o Nålbinding, è una tecnica estremamente antica e gli esempi di tale arte possono essere ritrovati in molte culture, è certo che sia esistito nell'Egitto dei faraoni, e nell' l'età dei Vichinghi.
Grazie alle varie migrazioni dei popoli del ceppo indoeuropeo, nel periodo che va dal neolitico alla prima età del bronzo, potremmo supporre che questa tecnica era conosciuta e divulgata in tutta Europa.
I più antichi esempi di questa tecnica sono frammenti di punti trovati nel deserto della Giudea (ora Israele) nella grotta Nehalem Hemar datati circa 6500 a.C.
Nel museo di egittologia di Londra, personalmente ho visto le calze trovate in Egitto intorno al 4-6 secolo d.C.
Ho imparato i principi fondamentali di Nadelbinden da Bernhard Dankbar, durante un nostro viaggio in Germania, nel famoso sito archeologico di Heuneburg, a Herbertingen/Hundersingen .
Strisce di Nadelbinden potevano essere cucite assieme a formare una superficie estesa che consentiva anche la realizzazione di veri abiti aderenti ed elastici, e questo può forse spiegare le “tute” indossate da alcune divinità raffigurate sul “ Calderone di Gundestrup”.
Con questa tecnica si realizzavano anche calzini, guanti e acessori di piccolo formato; tra questi anche setacci per il latte, ritrovati in Filandia e Svezia.
Per lavorare questo tessuto serve un grande ago con un buco per il filato, gli aghi potevano essere di legno, di osso o di bronzo, si usano gugliate di filo per formare i loops (i punti).
Si pensa che, nell’antichità, con questa tecnica venissero usati anche i piccoli avanzi di filato della tessitura.
Alcuni aghi hanno un singolo foro all'estremità, altri aghi hanno due punte con un foro nel mezzo a secondo del lavoro che si vuole svolgere. Gli aghi variano nel formato di lunghezza da circa 10 centimetri di lunghezza a 15 centimetri.
Nadelbinden è attualmente utilizzato in molte parti del mondo, anche se questa tecnica sta lentamente scomparendo. Nelle regioni montuose dell'Asia centrale, la Persia, Iran, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Perù, Nuova Guinea. Le tribù di Taiwan utilizzano questa tecnica.
Per citarne alcuni oggetti trovati e località:
Calze copti (4° al 6° secolo d.C.)
Calze Coppergate, York - Inghilterra (970 d.C.)
Guanti, Lund, Svezia (12 ° secolo d.C.).
Calze, Uppsalla, Svezia (12 ° secolo d.C.)
Calze, Dels Montagna, Svizzera (12 ° secolo)
Cappello di San Simeone (la Cattedrale di Treviri, in Germania, nel 1035)
Insegne pontificali di San Germano, 12° secolo, calze fatte di lino bianco, Delémont, Svizzera
Mitten Schleswig, Germania (dal 13 al 15 ° secolo)
Insegne pontificalidi Bernardo degli Uberti, Firenze, Italia (inizi del 13° secolo) guanti di seta.
Insegne pontificaliPietro Courpalay (circa 1334, Francia) guanti di seta con motivo a rombi. I guanti sono attualmente al Museo di Cluny, a Parigi,
Guanto ritrovato, da Lund, XI secolo. L'ago sopra il guanto è stato trovato in Danimarca.
Nadelbinden punto Oslo, prende il nome da questo guato.
Questo punto è stato utilizzato anche per i setacci del latte, ritrovati in Filandia e in Svezia
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Un calzino di lana del 10° secolo lavorato a Nadelbinden è stato scoperto nello scavo della zona Coppergate di York, spesso denominato come "il calzino di Coppergate"; ha dato il nome al punto ora identificato come il "punto York".
Gli aghi in osso rinvenuti negli scavi avrebbero potuto essere utilizzati per questo tipo di lavoro a maglia, ma il calzino è l'unico esempio di Nadelbinden ritrovato in Inghilterra; così sembra più probabile supporre che tale reperto sia stato portato a York sul piede di un colono o commerciante, data la fattura tipicamente scandinava.
La calza presenta una banda rossa stretta intorno alla caviglia. La banda potrebbe essere stata un bordo decorativo, o l'inizio di una gamba di colore rosso di una calza più lunga.
Nella foto: Costruzione schematica del calzino Coppergate
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Aghi per Nadelbinden ritrovati negli scavi di York
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Il guanto Asle 16 ° secolo è fatto di lana. Il guanto ha un bordo più largo e rimangono i resti di una frangia colorata.
Il punto Asle, prende il nome dal guanto, trovato a Asle Mose a Gotland, in Svezia, è una delle forme più sofisticate di nadelbinden.
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Ritrovamento di Aghi per Nadelbinden
Gli aghi qui raffigurati, sono stati classificati come stili di scrittura fatti in osso.
Alcuni archeologhi non sono d’accordo pensano che questi ritrovati siano aghi decorati di Nadelbinding. Paragonati agli stili ritrovati, in altri luoghi, lo stilo non ha un foro ad un'estremità, ma ha un'estremità regolare ed una punta molto più tagliente.
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Museo di egittologia di Londra
Calze di lana a Nadelbinden, egiziane, 250-420 d.C. Sono state ritrovate in uno scavo in Egitto alla fine del 19 ° secolo.
(realizzate a punto Copta )
Hanno un dito del piede diviso e sono progettati per essere indossati con sandali.
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Calze, Egitto 250-420 d.C.
Lavorate a punto Copta
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Questo esemplare proviene dall'unica città romana fondata in Egitto, Antinoopolis, (esposto Museo Nazionale d'Irlanda ).
(realizzata a punto Copta )
L'uso di calze, con la suddivisione di un solo dito, fu introdotto in Egitto dopo il Periodo Faraonico, quando gli abiti greco-ellenistici rimpiazzarono le vesti utilizzate precedentemente.
Anche il materiale, la lana, rappresenta un'innovazione in Egitto dove, in precedenza, si era usato quasi esclusivamente il lino.
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Mammen (Danimarca) 970-971 d.C.
La tomba di un uomo sepolto con abiti costosi che comprendono nadelbinden in fili d'oro e d'argento
Il punto Mammen, prende il nome da questo ritrovamento. Foto sopra, particolare del punto con fili d'oro e d'argento.
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Calze ritrovate in Egitto 400-600 d.C. (realizzate a punto Mammen )
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A Ribe, che è la città più antica della Danimarca, si è trovato un guanto realizzato in Nadelbinden.
Dalle immagini e dall’aspetto del punto di questo guanto è probabilmente Oslo o Mammen.
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Mosaico- calze lunghe bizantine
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Cappello vichingo
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Insolito manico di rasoio romano, fatto di rame e nella forma di una gamba e di un “piede” umano.
Il “piede”, alto cinque centimetri, indossa un sandalo e, subito sotto, una calza di lana.
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Tecnica di lavorazione
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La nostra didattica, sperimentazioni, con le nostre riproduzioni.
Aghi in legno per Nadelbinden varie forme e lunghezze.
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Aghi in osso per Nadelbinden varie forme e lunghezze.
L'ago a tre fori, serve per avere una gugliata di filo più lunga.
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Esistono circa 30 generi differenti di punti per la tecnica Nadelbinden, e molti sono andati persi, ciascuno chiamato per la posizione dove è stato trovato o la persona che lo ha scoperto.
Alcuni nomi: il punto Danese, il punto Mamme, il punto di Oslo, il punto di Korgen, il punto del Broden, il punto di Dalby, il punto di York, il punto di Saltdal, il punto di Asle, il punto di Omani...ecc.
Nelle foto nostre prove di punti Nadelbinden.
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Il punto Copta, assomiglia al punto a maglia, ma gli anelli sono intrecciati e capovolti rispetto ai veri punti a maglia.
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Il punto Dalby è uno dei tanti punti russi.
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Aghi con vari punti-loops.
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Calze realizzate con il metodo nadelbinden, il punto semplice, punto festone.
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Calza realizzata con il metodo nadelbinden, il punto Mammen.
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Cappello vichingo realizzato a punto Korgen
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Calze fatte su ordinazione.
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Riproduzione di cappello il punto Mammen.
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Ipotesi di riproduzione calze romane
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Belle e calde anche con la neve.
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Layout e Grafica ©Mimina di Sagitta Barbarica-Biturigi
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